martedì 8 luglio 2014

I saldi non bastano ma Confcommercio non ha soluzioni


Anche per questa estate 2014 sono ripartiti i tanto attesi saldi. Speranza di essere portatori di incassi per risolvere la crisi di liquidità del settore abbigliamento ( come se fosse l'unico settore del commercio)  Ma nonostante le solite idee ed iniziative messe in campo dai sindacati di categoria del commercio di Pescara ,che non hanno alcuna inventiva se non quella di far restare i negozi aperti fino a mezzanotte, anche quest'anno i saldi estivi saranno un flop come lo sono stati negli anni passati e come lo sono stati quelli invernali. 



E' inutile fare giornate dello shopping con orari notturni se a pochi chilometri di distanza ci sono insediamenti di Outlet e fabbriche d'abbigliamento che possono permettersi di fare saldi fino all'80% a prezzi , appunto, di fabbrica. A leggere l'articolo a firma di Confcommercio, il buongiorno si vede dal mattino. I Saldi e le iniziative non hanno prodotto l'effetto sperato e molti commercianti hanno chiuso ben prima della mezzanotte non vedendo entrare alcun cliente. Ma la nostra attenzione è andata anche alle dichiarazioni di Confcommercio Pescara in cui leggiamo che " (...) Certo la crisi del commercio non si risolve solo con le vendite a prezzi scontati i cui riflessi durano solo poche settimane "

Forse per i sindacati di categoria il commercio pescarese è solo abbigliamento visto che le uniche iniziative sono sempre eventi spot e sempre durante i saldi ( estivi ed invernali )?

Il commercio, come tutta l'economia della città, sta morendo per altri motivi ed il settore abbigliamento non ne è immune nè può essere considerato l'unico settore di riferimento visto che per decenni ,prima dell'avvento degli outlet e centri commerciali, l'hanno fatta da padrone con i loro ricarichi di margine a 3 cifre.

Quello che non si vuol comprendere è che bisogna rilanciare l'economia per sempre e non solo per due periodi l'anno, che ci sono altri settori del commercio che sono piu' in crisi dell'abbigliamento. E diciamola tutta, il settore abbigliamento ha anche avuto benefici con le riduzioni della TARES del 30% rispetto ad altri settori.

E' un peccato che i sindacati di categoria e gli esercenti di questo settore commerciale non abbiano mai partecipato ai nostri incontri per i progetti e gli strumenti di tutela e rilancio dell'economia locale. Ultimo , tra questi incontri, quello che facemmo il 7 dicembre 2013 a ridosso dei saldi invernali che, ricordiamo, furono un flop.

Non ci si può sempre lamentare se non si abbracciano progetti concreti che facciano lavorare tutto l'anno senza aspettare i saldi e sopratutto, senza comprendere che da qui all'inizio del prossimo anno sarà uno sterminio continuo di attività commerciali




I SINDACATI SI DESSERO UNA SVEGLIATA INIZIANDO A COMPRENDERE LE CAUSE DELLA CRISI E A COMBATTERLA CON INIZIATIVE SERIE PIUTTOSTO CHE EVENTI SPOT. INIZIASSERO DAL GUARDARE IL VIDEO DEL NOSTRO INCONTRO PER "L'ECONOMIA DELLA CITTA' " AL QUALE ERANO ASSENTI..E GLI ASSENTI HANNO SEMPRE TORTO






giovedì 3 luglio 2014

Il pericolo del P.O.S. non è il suo costo ma...


” Innanzitutto, occorre puntualizzare che con il termine di moneta elettronica, in conformità alla normativa vigente, s’intende “qualsiasi valore monetario immagazzinato elettronicamente o magneticamente rappresentato da un “credito” nei confronti dell’emittente (istituto di credito ed istituti di moneta elettronica) che sia emesso dietro ricevimento di fondi per effettuare operazioni di pagamento e accettato da persone fisiche o giuridiche diverse dall’emittente.(…)
Stando al dettato della Direttiva di riferimento (2007/64/CE del 13 novembre 2007), assorbita dal legislatore italiano la stessa è diretta ad istituire un quadro giuridico comunitario in linea con i servizi di pagamento.(…)

Si può ravvisare la subdola strategia messa in atto dai potentati economico-finanziari, con il beneplacito dei governi nazionali, i quali paventando ragioni riconducili alla lotta al terrorismo o alle questioni afferenti il cd riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite, diffonderanno, c’è da scommetterci, mediaticamente e non solo, l’idea che il denaro contante o tradizionale che dir si voglia è uno strumento pericoloso per i pagamenti, poiché considera ovvero considererà sospetto qualsiasi trasferimento di contante, per le ragioni innanzi menzionate, che non verrà effettuato all’interno del sistema bancario eludendo, pertanto, ogni controllo del “grande occhio bancario”(…)
Da qui, dunque, è immaginabile che verrà attuata in tempi relativamente brevi, un vero e proprio “lavaggio del cervello”, attraverso il quale si imporrà in modo più o meno esplicito, l’utilizzo della moneta elettronica, che vedrà protagonisti indiscussi da un lato il gigante finanziario al quale resterà sempre il “diritto di signoraggio” sulla moneta, seppur elettronica, nonché la “vigilanza” del flusso monetario e dall’altro tutta una serie di operatori ovvero prestatori di servizi che si limiteranno alla gestione delle transazioni a cui dovranno render conto, tuttavia, ai loro “piani superiori”.(…)

Siamo davvero agli albori di una economia, non solo all’insegna di quell’usura bancaria, che di certo continuerà anche sottoforma di moneta elettronica, ma in una dimensione dove l’economia e l’alta finanza produrranno l’annichilimento della persona umana narcotizzata, senza mezzi termini, da una tecnologia il cui utilizzo avrà drammatiche ricadute sulla società civile, dove la virtualità tende a calpestare quella dignità umana che ogni giorno che passa sembra essere solo un pallido ricordo.
Occorre, in tal senso, essere consapevoli che questo ulteriore processo tecnologico sempre più incalzante rappresentato dal fatto che in pochi minuti si può avere una carta di credito, un finanziamento, l’apertura di un conto di pagamento superando quello che fino a poco tempo fa, poteva sembrare solo un’ utopia, oggi, sta registrando un forte avanzamento che sarà possibile arrestare nel momento in cui saremo consapevoli del problema monetario e di quel “signoraggio tecnologico” che continuerà a vessare vittime innocenti. La giusta terapia è venire a capo di quella “rivoluzione culturale” che il compianto professor Giacinto Auriti ci ha sempre insegnato,  elaborando una soluzione radicale suggellata nella “proprietà popolare della moneta” individuando la radice del problema in chi, fino ad oggi, ha detenuto incontrastato il potere di battere moneta. Certo il tempo a nostra disposizione continua ad assottigliarsi, tuttavia, una maggiore presa di coscienza collettiva può rappresentare un primo passo importante verso una svolta che riconduca l’uomo a un più marcato senso di responsabilità. ”
Gianluigi Mucciaccio
(intervento al convegno Sete di Giustizia del 7 marzo 2010 )
il testo integrale è scaricabile qui: 
http://digilander.libero.it/Terra_Nostra/Moneta%20elettronica.pdf

Terra Nostra riparte dal nuovo Presidente




In occasione della manifestazione del 25 aprile a Pescara c'è stato il passaggio ufficiale di consegne della Presidenza dell' Associazione TERRA NOSTRA  da Gianluca Monaco a Eusebio Zavatti che ne assume la carica di Presidente. I nostri più sentiti auguri ad Eusebio, certi che saprà proseguire degnamente l'opera e gli scopi associativi e tenere alta la bandiera 

25 aprile 2014 PER la liberazione - 3^edizione




Per visualizzare l'intero servizio speciale segui il link di AbruzzoLive.tv

Anche in questa primavera del 2014, per il terzo anno consecutivo, a Pescara si è riaffermato il vero significato della liberazione nazionale. Già, proprio quel 25 aprile che per decenni è stato la “festa” non solo dell’odio fratricida antinazionale ma addirittura, caso più unico che raro al mondo, la celebrazione di una sconfitta che fece, ormai sette decenni or sono, del nostro Paese una colonia senza sovranità piegata, politicamente, culturalmente, economicamente, militarmente, alla potenza vincitrice del grande conflitto.
Quel 25 aprile che diventa invece giorno di lotta. Non di festa della liberazione, ma di battaglia PER la liberazione. Quanta forza hanno le parole, quanta forza in quelle sole tre lettere, in quel “per” che disvela la consapevolezza di un popolo di essere ancora in catene, di dover ancora affrancarsi dalla schiavitù.
Nella sua semplicità, è un atto di forza colossale. E’ una presa di coscienza se non unica certamente molto rara in una nazione che ancora si sente in perenne debito nei confronti delle sigarette e della cioccolata con cui hanno barattato la dignità e la libertà di un popolo. E’ una schiavitù strisciante, latente, instillata a piccole dosi quotidianamente nell’arco di decenni. Non è più (solo) una schiavitù imposta coi cingoli dei carri armati, con le armi, con l’omologazione culturale: è la schiavitù del debito.
La schiavitù imposta dalla Banche centrali, dai fabbricanti del denaro prestato a usura a popoli e Stati, la più formidabile arma che sta riuscendo dove poderosi eserciti avrebbero fallito. La schiavitù della dittatura “europea”, dei vincoli di strozzinaggio che ci impongono (“ce lo chiede l’Europa!”) la sottomissione a un sistema di potere e di controllo sociale: il debito come strumento di controllo della sovranità degli Stati.
E’ una schiavitù che conta, quotidianamente, le sue vittime. Morti veri, vite spezzate, appese a una corda in cantina, soffocate nei gas di scarico dell’automobile in garage, trapassate da un proiettile nel cranio, sfracellate sul selciato. Famiglie distrutte, consumatesi nella violenza della ricerca di una morte pietosa, relegate nelle carceri, nei centri psichiatrici, nelle camere mortuarie. Sono le vittime della più grande truffa, della truffa del debito.
E’ per questi morti che si torna a urlare nelle piazze, mai domi, un grido di dolore e di lotta: “non ci suiciderete”. A Pescara, questo 25 aprile, questo grido di rabbia si trasformerà in consapevolezza, in progetti, in studio, in approfondimento; in politica, nella più nobile politica, nell’affermazione della piena sovranità popolare, del diritto al reddito (al di là delle elemosine), della giustizia sociale.
La manifestazione, che si è svolta nel corso di tutta la giornata nella centralissima piazza Sacro Cuore, ha visto alternarsi momenti di dibattito col pubblico, che ancor più degli anni passati è stato numeroso,  a veri e propri corsi di formazione a cura della Scuola Auritiana, a presentazioni librarie (il ricercatore Daniele Pace ha presentato il suo saggio “La moneta dell’utopia” e Cosimo Massaro la sua opera “Eurodisastro”) e a lezioni come quella del professor Cesare Padovani circa l’impossibilità fisica di estinzione del debito pubblico. La conoscenza, la consapevolezza, si sa, sono le armi più forti.
Numerosi i gruppi e le associazioni che aderiscono all’iniziativa. Un ruolo da protagonista, per via della sua pluriennale presenza attiva nel capoluogo adriatico, è coperto dall’Associazione pescarese “Terra Nostra” di Eusebio Zavatti e Gianluca Monaco. Nel comunicato da loro diramato si dicono infatti “onorati di aver ospitato per il terzo anno consecutivo la manifestazione del 25 aprile PER la liberazione che, ormai, ha assunto rilevanza e partecipazione di carattere nazionale. Un sentito ringraziamento per l'organizzazione lo facciamo a tutte le associazioni che si sono aggiunte quest'anno. Ormai è sotto gli occhi di tutti che questa “dittatura europea” sta distruggendo le economie dei Paesi che adottano l'euro. Il 25 aprile illustreremo nuovamente le falle di questo sistema monetario, perché uscirne e come uscirne. Illustreremo cosa possono fare gli enti locali nell'immediato, in attesa che i nostri politici nazionali, pagati con gli stessi soldi presi in prestito dal sistema Bce, tirino fuori gli attributi per rinnegare i trattati europei”.
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Oltre alle numerose realtà sociali locali non è mancato il sostegno e la partecipazione di gruppi con una radicata presenza a livello nazionale. 
Appare evidente come gli insegnamenti del professor Auriti e la tesi della sovranità popolare della moneta sono state il collante, il filo conduttore, l’acciaio nelle fondamenta da cui si è dipanata la protesta e la lotta del presidio pescarese. E stata proprio la presenza la presenza della Scuola di Studi Giuridici e Monetari “Giacinto Auriti”, fondata a Roma lo scorso autunno, la novità di rilievo nell’evento di quest’anno.
1398335642.jpgE’ il presidente della Scuola Auritiana Mauro Di Sabatino  a spiegare le ragioni dell’adesione: “Abbiamo accettato con molto piacere l’invito a partecipare a questa terza edizione della giornata nazionale del 25 aprile a Pescara PER la Liberazione avendo saputo dei temi che sono stati trattati negli anni scorsi e che sono l’obiettivo formativo e culturale della rinata Scuola di Studi Giuridici e Monetari che abbiamo intitolato al prof. Giacinto Auriti. Sarà una giornata PER la cultura della liberazione dal debito dove noi faremo la nostra parte con due sessioni di corsi gratuiti al pubblico. I tempi che stiamo vivendo sono caratterizzati dall’acuirsi delle conseguenze di una mancanza di proprietà democratica, quindi popolare, dello strumento monetario. Il nostro intervento ha messo in luce quello che storicamente non è scritto sui libri di testo ufficiali, soprattutto di carattere storico ed economico.  Abbiamo parlato di liberazione da un establishment che detiene la proprietà e la gestione della moneta e che pertanto ha indebitato tutti i popoli con le pseudo guerre e rivoluzioni. Sono caduti regimi dittatoriali e monarchie per far posto alle democrazie ed agli Stati Costituzionali che hanno giusti doveri e giusti diritti tranne quello di essere proprietari della loro moneta. Se in monarchia ed in dittatura la moneta apparteneva al monarca o al despota – prosegue Di Sabatino -  in democrazia la moneta dovrebbe essere del popolo e non di un ristretto numero di soci privati delle banche centrali di emissioni. L’occasione del 25 aprile è stata propizia per far cultura in tal senso e ripercorrere tappe fondamentali del declino delle società e per fare massa critica sul futuro che ci attende con questo sistema monetario. Le lezioni gratuite che abbiamo tenuto in piazza sono state un’opportunità per tutti coloro che intendono capire il futuro che ci aspetta”.
Un grido di battaglia che nessun uomo libero, nessun cittadino, può lasciare inascoltato. Ne va della nostra dignità, della nostra libertà, della nostra stessa vita.

25 aprile 2014 – PER LA LIBERAZIONE – Piazza Sacro Cuore, Pescara, dalle ore 10 alle ore 21.

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