Lunedì 9 marzo parte l'operazione di immissione monetaria da parte della BCE, il fatidico Quantitive Easing per le banche. 1.140 miliardi di euro, un tot al mese, giusto per non farci ubriacare di soldi. Per l'esattezza saranno 60 miliardi al mese, dice Mario Draghi.Peccato che non faranno ingrassare noi cittadini ma le banche in quanto l'immissione da parte della BCE andrà al circuito bancario dei 19 paesi dell'Eurozona per comprare i titoli di Stato degli stessi paesi ( e forse anche di altri , se i tassi sono migliori del nostro ).
In Sintesi, si avvera ciò che proferiva Giacinto Auriti: " Pagare un debito di moneta addebitata con altra moneta addebitata è impossibile. A lungo andare si pagherà con la proprietà dei beni e del lavoro non retribuito ". Ed è quello che sta già accadendo vista l'accelerata delle privatizzazioni e delle dismissioni di aziende strategiche partecipate dallo Stato ( ANSALDO, ENI, FINMECCANICA ) al quale si aggiunge la precarizzazione e riduzione del valore del lavoro con il jobs act.
Ma da dove li prende la BCE i 1.140 miliardi che ci presterà ? DAL NULLA, assolutamente dal NULLA.
Li stampa e li presta in cambio di cambiali che rappresentano il nostro valore, il sudore del lavoro, il sacrificio di un'azienda, di un operaio. Li prende dal nulla, con un semplice bit del computer o stampando qualche tonnellata di banconote. E voi dovrete restituirglieli con interessi alla scadenza del titolo o cambiale di Stato. Certo che se un tipografo facesse la stessa cosa sarebbe stato già condannato dalla magistratura perchè non crediamo che i giudici, sopratutto costituzionali, siano così scemi da farsi prestare il loro stipendio o di omettere l'assurdità e incostituzionalità di tale DIRITTO DI PROPRIETA' della MONETA. Voi vi incazzereste ? Poi non venite a dirci che le tasse per la restituzione degli interessi vi hanno tolto soldi, precarizzato il lavoro e resi dei cinesi oppure resi disoccupati perchè l'azienda è stata strozzata dallo Stato ed ha chiuso.
Immaginate un tipografo che stampa biglietti di concerto: Seguite l'esempio che vi facciamo e vi rendete conto che la BCE opera allo stesso modo.
Li stampa e li presta in cambio di cambiali che rappresentano il nostro valore, il sudore del lavoro, il sacrificio di un'azienda, di un operaio. Li prende dal nulla, con un semplice bit del computer o stampando qualche tonnellata di banconote. E voi dovrete restituirglieli con interessi alla scadenza del titolo o cambiale di Stato. Certo che se un tipografo facesse la stessa cosa sarebbe stato già condannato dalla magistratura perchè non crediamo che i giudici, sopratutto costituzionali, siano così scemi da farsi prestare il loro stipendio o di omettere l'assurdità e incostituzionalità di tale DIRITTO DI PROPRIETA' della MONETA. Voi vi incazzereste ? Poi non venite a dirci che le tasse per la restituzione degli interessi vi hanno tolto soldi, precarizzato il lavoro e resi dei cinesi oppure resi disoccupati perchè l'azienda è stata strozzata dallo Stato ed ha chiuso.
Immaginate un tipografo che stampa biglietti di concerto: Seguite l'esempio che vi facciamo e vi rendete conto che la BCE opera allo stesso modo.
Decido di organizzare un concerto in un teatro da 1000 posti.
tra spese di gestione e compensi agli artisti il costo è di 1000.
ponendo che non volessi guadagnare nulla ( perchè uno Stato non fa business) chiedo al tipografo di stampare 1000 biglietti da 1 euro.
il tipografo mi dice che per tale servizio vuole il valore stampato sul biglietto + il 5%. Quindi mi chiede 1 euro x 1000 biglietti= 1000+5%=1050. Io incasso dal pubblico 1000 e li vado a consegnare al tipografo per ripagarlo del servizio di emissione ma mancano ancora 50 euro. Allora organizzo un altro concerto ma stavolta faccio pagare 1,05 euro a biglietto in modo che incassando 1050 euro totali posso saldare il mio debito precedente ma in questo modo sarà aumentato il costo del biglietto che peserà sulle tasche del pubblico . Ma il tipografo mi dice che il prezzo è sempre quello, ossia, il valore del biglietto + 5% che fanno esattamente 1,05+5%= 1,1025 euro moltiplicato 1000 biglietti equivale a 1.102,5. Bene, se al pubblico chiedo solo 1 euro con 1000 biglietti incasserò 1000 euro ma dovrò ancora dare al tipografo 102,5 euro. Allora per non andare in deficit chiedo al pubblico di pagare 1,1025 euro a biglietto. così facendo e per non avere debiti con il tipografo organizzerò concerti alzando il prezzo del biglietto e la gente sarà costretta a pagare sempre di più . Qualcuno si incazzerà prima o poi ? qualcuno mi dirà che il tipografo mi sta prendendo per i fondelli ? Qualcuno brucerà la tipografia?
N.B.: nessun economista si chiede COME il pubblico abbia in mano i soldi e CHI glieli ha dati.