lunedì 13 aprile 2015

Nicola Porro smonta commercialista politico pescarese del NCD


Quando qualche giorno fa abbiamo letto questo articolo ( in foto ) sulla proposta di un esponente di minoranza (NCD) a Pescara rimanemmo basiti nel constatare che proponeva le stesse sciocchezze che propone la maggioranza di governo cittadino ( a guida PD ) per risollevare il commercio della città: chiedere ai proprietari di abbassare gli affitti dei negozi.

Dell'argomento ce ne occupammo già in questo post in cui mettemmo in evidenza la sciocchezza della proposta.

Per fortuna che oggi Nicola Porro​ ( non noi, sia chiaro ) mette in evidenza  il peso fiscale sui proprietari dei negozi. Quindi, le proposte fatte a Pescara per chiedere la riduzione degli affitti ( in cambio di non precisate agevolazioni fiscali sulle quali ridiamo a pensarci ) possono avere due paternità: o l'ignoranza delle leggi tributarie ( il TUIR ) o il vivere fuori dalla realtà. In questo caso, essendo il consigliere di opposizione un commercialista, non crediamo che sia ignorante in materia tributaria. 
Se ne deduce che viva fuori dalla realtà come la maggioranza PD cittadina ( e nazionale )

citazione di Nicola Porro:

 
Prendiamo un caso concreto individuato proprio dalla Confedilizia. Proprietario benestante di un negozio nel centro di Roma. Ha una rendita catastale di 3.300 euro e ricava un affitto annuo di 12mila. Su quell’immobile locato, il proprietario del negozio paga 4.783 euro di Irpef (la cedolare secca sui negozi non si applica), a cui sommare 359 euro tra addizionali comunali e regionali. Ma non è ovviamente finita qui. Paga 3.678 euro di Imu e 222 di Tasi. Ci sono anche le imposte di registro e di bollo per 133 euro. Il totale delle imposte pagate su un canone di 12mila euro è di 9.200 euro, pari a circa l’80 per cento dei ricavi. Con il restante 20 per cento che resta in tasca al proprietario del negozio si deve pagare l’investimento e le spese varie che comporta avere un quartierino commerciale nel centro di Roma.
Lo sciagurato cosa può fare. Venderlo, ma il mercato è ovviamente crollato. O aumentare il canone per il commerciante. Direi che possono bastare questi numeri per spiegare per quale intuibile motivo i centri delle città si stanno desertificando e per quale ragione oggi il piccolo commercio soffra come non mai.

[leggi tutto articolo di Nicola Porro http://blog.ilgiornale.it/porro/2015/04/13/1783/ ]


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